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SocialMente Parco

Progetto sperimentale realizzato dalle classi terze della scuola secondaria di primo grado di Spiazzo con l’aiuto della professoressa Arabel Maestri, in collaborazione con il Parco Naturale Adamello Brenta.

Il progetto è stato portato avanti durante il secondo quadrimestre e si prefiggeva, dando voce ai ragazzi, di promuovere in maniera trasversale l’importanza del nostro territorio e in particolare del Parco Naturale Adamello Brenta. Partendo da quelle che erano le percezioni degli alunni e di cosa significasse vivere all’interno dell’area protetta, si è chiesto loro di arrivare ad immaginare quale potrebbe essere il “Parco che vorrebbero” nel 2030, attraverso le loro voci, i loro sentimenti e le loro ambizioni.

Ne sono usciti messaggi di rispetto, tutela, inclusione e condivisione tutti condensati in un video che rispecchia la visione di una nuova generazione, nel quali gli alunni raccontano ai loro coetanei, cosa significa vivere nel Parco e soprattutto quali azioni mettere in atto per rispettarlo e tutelarlo.

Il video è stato strutturato in tre momenti diversi: partendo da una lettura della realtà, gli alunni hanno dovuto rispondere alla domanda “Secondo voi che cosa è il Parco?” attraverso uno scatto fotografico o una frase descrittiva. A seguito di uno studio più approfondito sulle dimensioni dell’area protetta, legato ad una presa di coscienza e maggior consapevolezza dell’attuale, si è chiesto loro di immaginare quello che sarà il futuro (un futuro non troppo lontano per dei ragazzi di 12 anni), rispondendo alla domanda “Quale è il Parco che vorrei nel 2030?”, attraverso la realizzazione di tavole e disegni in prospettiva. Infine, nella terza e ultima parte del video, i ragazzi tornando al presente, hanno elaborato dei messaggi virtuosi da trasmettere ai loro coetanei, rispondendo alla domanda “Cosa possiamo fare oggi per avere il Parco che vorremmo”?

Agli studenti delle classi terze, protagonisti di questo percorso, è stato chiesto uno sforzo ulteriore, ovvero quello di sviluppare il progetto in lingua inglese pensando ad una prospettiva internazionale anche grazie al fatto che, il Parco, da oltre 10 anni è entrato a far parte della Rete europea e mondiale dei Geoparchi, sotto l’egida dell’UNESCO.

 

 

 

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