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L’edificio tradizionale, in passato lo stallone della malga, è stato riconvertito al fine di ospitare oggetti, installazioni, foto, testimonianze scritte e quant’altro possa servire a “raccontare” la storia della val di Breguzzo.

Lo stallone di Trivena, in val di Breguzzo, è oggi un “Nodo di storie”.
L’edificio tradizionale, in passato lo stallone della malga, è stato riconvertito al fine di ospitare oggetti, installazioni, foto, testimonianze scritte e quant’altro possa servire a “raccontare” la storia della val di Breguzzo. Una storia fatta di lavoro, di cave e miniere, di acqua, di natura, di pascoli e animali, ma anche di una guerra che ha lasciato i suoi segni ancora visibilissimi, sentieri, teleferiche, trincee, e oggetti appartenuti ai soldati.

Lo stallone presso il rifugio Trivena, di proprietà del comune di Sella Giudicarie, è stato recuperato e parzialmente allestito a struttura “museale” (una parte continua ad essere utilizzata dagli allevatori) dal Parco Naturale Adamello Brenta, con risorse messe a disposizione dal Piano di Sviluppo Rurale. L’edificio è stato nei secoli un punto di riferimento per persone diverse. Per i malgari, naturalmente, ma anche per i cavatori di marmo che lavoravano alle cave della valle fino agli anni 60, e più recentemente anche per gli escursionisti. Inoltre, assieme alle montagne circostanti, è stato testimone delle vicende della Grande Guerra, le cui tracce sono tutt’oggi ben visibili, specie alle alte quote.

L’edificio è stato ora fatto “rivivere”, senza modificarne la fisionomia originaria, con tutta una serie di oggetti – oltre una settantina – ed alcune installazioni, che richiamano la storia e la cultura della valle di Breguzzo. Abbiamo ad esempio le testimonianze dell’attività estrattiva, pietre e attrezzi utilizzati dai cavatori; in val di Breguzzo e val d’Arnò è stato cavato, fino alla alla metà del ‘900, un marmo bianco candido di gran pregio.
Lo stallone raccoglie inoltre diverse testimonianze della Prima guerra mondiale, fra cui numerosi oggetti di uso comune appartenenti ai soldati. Non poteva mancare inoltre un’installazione in legno che richiama la mungitura, praticata per lungo tempo qui e in altre malghe del territorio; un’attività che continua anche oggi.

 

 

Val di Breguzzo, Trivena

 

L’edificio sarà visitabile in autonomia negli stessi periodi di apertura del vicino rifugio, che ne garantirà l’apertura quotidiana.

 

 

 


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