L’industria idroelettrica e le aree protette del Trentino
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Ciclo di tre incontri sull’acqua quale elemento che caratterizza i paesaggi naturali e fattore che ha segnato la morfologia della montagna alpina, soprattutto in relazione allo sviluppo dell’industria idroelettrica. Se storicamente dunque il paesaggio è stato modificato, oggi il quadro è cambiato rispetto all’esigenza di tutela delle risorse naturali nelle aree protette. Gli incontri sono promossi dalla Fondazione Museo storico del Trentino e il Parco Nazionale dello Stelvio (settore trentino), in collaborazione con i due parchi naturali provinciali.
Descrizione:
L’acqua, essenziale per la vita umana e per le attività delle comunità locali, nel corso del Novecento è diventata un potente fattore economico, grazie allo sviluppo dell’industria idroelettrica, che ha modificato i paesaggi di alta quota, deviato entro canali sotterranei i torrenti, portato lontano – nelle metropoli industriali – l’energia.
Dopo un periodo di intenso e durissimo lavoro di tecnici, minatori, muratori e operai – che ha depositato nel contesto naturale delle opere monumentali – la natura ha rimarginato, in parte, le ferite. Questi interventi non consideravano adeguatamente gli effetti sul delicato quadro ambientale, mentre l’uso dell’acqua non ha certo beneficiato le comunità locali. Le condizioni, oggi, sono diverse. L’autonomia provinciale consente il controllo della risorsa, le conoscenze tecnico-scientifiche permettono di valutare le dinamiche ambientali, le aree protette si prendono cura dell’ambiente dell’alta montagna salvaguardando la biodiversità, promuovendo la ricerca e valorizzando i paesaggi naturali e umani.