Incontri per parlare di ambiente e sostenibilità guidati dai colori dell’Agenda 2030.
Quarta edizione per “I martedì del Parco”, con il filo rosso dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite a collegare i diversi appuntamenti, sottolineando un impegno che il Parco sente sempre di più come proprio. Ragionare di sostenibilità significa infatti ampliare i confini stessi dell’area protetta, abbracciando problematiche universali, che necessitano del contributo di tutti e che impatteranno in maniera determinante sulla vita delle generazioni future.
Il programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU è molto ambizioso, e ingloba 17 diversi Obiettivi, che spaziano dalla lotta alla povertà all’eliminazione della fame, dal contrasto al cambiamento climatico all’energia green e accessibile, dall’acqua pulita alla difesa della vita e della biodiversità, dalla parità di genere alla salute. Sono Obiettivi che ritroviamo nella Strategia Provinciale per lo Sviluppo Sostenibile adottata dalla Provincia autonoma di Trento, e nel Patto conseguente, sottoscritto da tutti gli attori del territorio, fra cui il Parco e racchiudono le legittime aspirazioni di tutti gli esseri umani, a partire in primo luogo dai giovani, dalla loro nazionalità, dalla lingua e dalla cultura di riferimento. Sono i Diritti Umani del XXI° secolo, e si traducono in tutta una serie di impegni concreti, specifici.
L’uomo è parte integrante dell’ambiente. Ecco quindi che parlare di Sviluppo sostenibile e di Obiettivi del Millennio significa parlare anche e soprattutto di natura. Ovvero di flora, fauna, aria,
acqua. Montagne, foreste, ghiacciai. Vita in ogni sua espressione. Il programma 2023 dei Martedì tocca come sempre temi diversi. Ci occuperemo di benessere e di conflitti, di beni “collettivi”, spreco alimentare e ricerca scientifica alle alte quote, di insetti e “stupa” di ghiaccio che sostengono la vita. Ad ogni stazione del cammino, assieme ai nostri ospiti, e con il contributo del pubblico, partendo dalle valli, dai luoghi e dalle forme che ci sono familiari richiameremo anche gli scenari più vasti sui quali si proiettano queste sfide. Sarà un dialogo fra dimensione locale e globale che è una delle ragioni “forti” per l’esistenza di parchi naturali come il nostro.