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PLOT 3: un macereto a circa 2500m s.l.m.

Imbocchiamo la traccia di un vecchio sentiero e dopo pochi passi incontriamo una sorgente. Tra le balze rocciose di un arido e carsico Brenta, pare quasi un miraggio vedere acqua che scorre libera in superficie, senza scomparire immediatamente ingoiata dalla montagna. Proseguiamo ancora un po’, il nostro obiettivo è il terzo plot a quota 2500 m.

Seppur di limitate dimensioni, la sorgente rappresenta un hot spot di biodiversità, un rifugio ecologico per molte specie animali e vegetali caratteristiche dell’ambiente ipogeo ed epigeo. Abbiamo potuto riconoscere a occhio nudo le planarie, vermi piatti dalle considerevoli capacità rigenerative e diverse larve di insetti. Tra questi sono stati campionati anche i Chironomidi che sono oggetto di un approfondimento specifico grazie alla collaborazione del Sezione di Zoologia degli Invertebrati e Idrobiologia del MUSE.

Sulle Dolomiti di Brenta, in quota, luoghi come questo sono fuori dal comune: tutt’intorno in agosto sbocciano le corolle della Gentiana brentae, fiore dal colore azzurro intenso, endemico delle “nostre” Dolomiti di Brenta, con una sola piccolissima stazione disgiunta nel vicino Adamello.

Durante la salita al plot, il canto dei sordoni smorza piacevolmente il silenzio mattutino…

All’interno del Plot ricadono due habitat che per il loro pregio e per la loro scarsa distribuzione a livello comunitario sono entrati a far parte della “Rete Natura 2000”: un network di aree riconosciute dall’Unione Europea come strategiche per la conservazione della biodiversità a livello sovra-nazionale.

 

Di seguito il grafico delle temperature medie giornaliere registrate dal giorno di installazione della strumentazione (22.06.2018)  fino all’ultima possibilità di raccolta dei dati (26.09.2018).

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