Alcune tra le più grandi e famose grandi frane in roccia del Trentino si trovano nel territorio del Parco o in prossimità di esso (Val di Tovel, Molveno, Valle del Sarca).
I loro depositi sono tanto vasti da modellare fortemente il paesaggio. Basti pensare al lago di Molveno, creatosi a seguito dello sbarramento dovuto ad una rock avalanche (letteralmente “valanga di roccia”), oppure al lago di Tovel, formatosi sopra al deposito della Marocca di Tovel (“marocca” deriva da “mar” che significa pietra/sasso).
Il Parco è coinvolto in molteplici progetti geologici di risanamento del proprio territorio, a volte attivamente e altre volte attraverso supporti più saltuari.
Nel 2009 ha preso avvio un progetto che si sta occupando di studiare e datare queste grandi frane.
Il gruppo di lavoro è composto dagli esperti del Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento e dai ricercatori dell’Università di Padova, Dipartimento di Geoscienze e dell’ETH di Zurigo, Dipartimento di Scienze della Terra e Laboratorio di Fisica – Ion Beam.

Visione aerea di Molveno con l’area di distacco della frana che ha sbarrato la valle permettendo la formazione dell’omonimo lago.
Alcuni risultati del progetto sono contenuti nell’escursione geologica a tappe. Qui tutti i dettagli, pubblicati su una rivista online della Società Geologica Italiana.
Nel 2020 è stato inoltre pubblicato un articolo scientifico sulla frana di Molveno. Questa rock avalanche, responsabile della nascita dell’omonimo lago, è avvenuta 4.800 anni fa. I 600 milioni di metri cubi di roccia collassati dal versante orientale del Monte Soran, hanno colmato la valle sottostante per una lunghezza di circa tre chilometri e sbarrato il solco vallivo, creando le condizioni per la formazione del famoso lago alpino.