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Geoturismo

La Dichiarazione di  Arouca (2011) definisce il Geoturismo:

“… è una forma di turismo che supporta e promuove l’identità di un territorio, tenendo in considerazione la sua geologia, l’ambiente, la cultura, la bellezza, il patrimonio storico-artistico e il benessere dei suoi abitanti; è uno strumento chiave per la conservazione, contribuendo alla divulgazione della storia della Terra; coinvolge chi vive sul territorio e i visitatori promuovendo ciò che è autentico e unico. Questo garantisce l’integrità ambientale, la giustizia sociale e lo sviluppo economico sostenibile.”

Il Parco Naturale Adamello Brenta UNESCO Global Geopark, con la Rete dei Geoparchi Europea e Mondiale, promuove lo sviluppo sostenibile a livello locale attraverso l’incremento del geoturismo e la valorizzazione del territorio collegata al patrimonio geologico.

Il geoturismo è una risorsa fondamentale della politica economica sostenibile del Parco e del Geoparco. Diversi itinerari tematici sono l’emblema dell’identità del territorio esplicata nel perfetto mix di natura, cultura, uomini e tradizioni. Ogni anno proponiamo attività e visite geoturistiche accompagnati dagli operatori del Parco.

Ecco alcuni itinerari in Val Genova, nelle Dolomiti di Brenta, in Vallesinella, in Val di Fumo e in Val di Tovel.

Val Genova Tema: Una delle valli più spettacolari del Parco conosciuta come la “Versailles dell’Italia settentrionale” per la grande ricchezza d’acqua.

Geositi:  Cascata di Nardis (34), Testata della Val Genova (17), Ghiacciaio della Lobbia (3) e dell’Adamello/Mandrone (4)

Paesaggio Geologico: La valle ha una forma modellata dal ghiaccio e dall’acqua. E’ ricca di spettacolari cascate, come la Cascata di Nardis e le Cascate di Lares, che si gettano dalle valli laterali rimaste sospese dopo il ritiro del ghiacciaio. Il solco vallivo, lungo 17 km, scolpito nella dura tonalite, presenta gli elementi tipici della morfologia glaciale e periglaciale. Come il profilo a U, il susseguirsi di gradini e piani, le valli sospese, le rocce montonate, le morene e altre evidenze legate all’evoluzione del ritiro dei ghiacciai. Alla testata della valle ci troviamo al cospetto delle vedrette del ghiacciaio della Lobbia e dell’Adamello/Mandrone, l’area glacializzata più estesa delle Alpi italiane.

Paesaggio Culturale: Le copiose lacrime di Presanella gonfiano le cascate di Nardis, secondo quanto racconta la leggenda sull’amore tra lei e Vermiglio, pietrificati nella Cima Presanella e il Passo Cercen dal dolore per la separazione a cui furono costretti. Oltre alla leggenda sull’origine delle cime della Val Genova, anche l’antica produzione di legno che il Sarca trasportava fino a valle e l’estrazione della tonalite, arricchiscono di cultura il paesaggio della valle.

Sentieri: Sentieri Natura – Val Genova |Sentiero delle cascate; Sentieri SAT |0214 (Cascata di Lares); Sentiero di Val di Nardis.

Dolomiti di Brenta Tema: Dolomiti di Brenta, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, vista panoramica dal Grostè verso i Rifugi Tuckett e Sella

Geositi: Finestra di Cima Vagliana (36), Frane del Brenta (38), Grotta del Castelletto di mezzo (23)

Paesaggio Geologico: l’altopiano carsico del Grostè è costituito da calcari e dolomie, rocce sedimentarie depositatesi tra i 250 e i 60 milioni di anni fa. Un balcone naturale sullo scenario del paesaggio d’alta quota: guglie e torrioni stratificati. Memoria del fondo marino che ha originato queste rocce, circondati di ghiaioni e detriti, testimonianza del modellamento dovuto a gelo, disgelo e gravità. Ad esempio le Frane del Brenta, grandi accumuli a grossi blocchi calcarei staccatesi in epoca postglaciale in seguito al rilascio tensionale delle pareti rocciose. L’azione profonda dell’acqua che si infiltra è riconoscibile nella cavità di ingresso delle grotte carsiche, come la Grotta del Castelletto di Mezzo.

Paesaggio Culturale: Le alte vette dolomitiche sono state inaccessibili e velate di sacralità per gli abitanti del luogo fino alla seconda metà dell’800. La montagna era la loro vita per i pascoli, la caccia e il taglio del bosco, profondi conoscitori di questo ambiente. Questo spinse gli esploratori europei a sceglierli come Guide Alpine. Oggi numerosi luoghi della montagna e molti rifugi portano i nomi di quelle guide e di quegli esploratori. Ad esempio i Rifugi Graffer, Tuckett e Sella. La febbre della scoperta contagiò molti nobili nella seconda metà dell’800, compresi gli Imperatori d’Asburgo. Sissi e Franz erano assidui frequentatori delle Dolomiti di Brenta. Vicino a Grostè c’è ancora memoria degli Orti della Regina. Qui nascono i fiori e le erbe che la Regina raccoglieva vicino ai massi con i fossili di Megalodon, testimoni dell’origine marine di queste montagne.

Sentieri: Sentiero SAT | 0331 (fino al Rif. Graffer); Sentiero SAT |0336 (Orti della Regina e Cima Vagliana); Sentiero SAT | 0316; Sentiero SAT | Via Ferrata 0303, 0305B (per il Tuckett-Sella, Castelletto di Mezzo e le Frane del Brenta).

Vallesinella e le sorgenti carsiche Tema: I boschi di Vallesinella e le sorgenti che restituiscono l’acqua di infiltrazione carsica delle Dolomiti di Brenta

Geositi:  Sorgenti di Vallesinella (30), Cascata di mezzo di Vallesinella (46)

Paesaggio Geologico: Le Sorgenti di Vallesinella drenano le acque infiltrate nel sottosuolo e raccolte dal vasto bacino posto centinaia di metri più a monte. Le acque si riversano nella forra del torrente Sarca di Vallesinella attraverso le spettacolari Cascate Alte, di Mezzo e Basse, i cui fiotti sgorgano direttamente dalle fratture nelle rocce carbonatiche.

Paesaggio Culturale: La valle è una delle più suggestive del Geopark. Per il bosco fitto, la ricchezza d’acqua e gli scorci sulle Dolomiti di Brenta. Da sempre via d’accesso alle quote più alte e ai rifugi più frequentati del Brenta. Lungo la valle corrono le teleferiche di approvvigionamento dei rifugi, strutture tipiche delle quote più basse delle valli alpine.

Sentieri: Sentieri Natura | Vallesinella, dalle Cascate Basse alle Cascate di Mezzo; Sentieri Natura | Vallesinella, sentiero dell’Arciduca; Sentieri Natura | Vallesinella Cascate Alte.

Val di Fumo Tema: Uno dei più eclatanti esempi di valle originata dall’erosione glaciale, scolpita nella tonalite.

Geositi:  Val di Fumo (18)

Paesaggio Geologico: La Tonalite è la roccia che costituisce il batolite dell’Adamello e prende il nome da un toponimo locale. Questa zona è interessata da affioramenti esclusivamente di tonalite. Questa uniformità ha fatto sì che l’erosione glaciale si sia tradotta in forme perfette e spettacolari. Come il profilo trasversale ad “U”, le ampie superfici di rocce montonate lisciate e striate nella direzione di scorrimento del ghiacciaio e le due spalle glaciali splendidamente esposte.

Paesaggio Culturale: L’imponente sbarramento della valle ad uso idroelettrico richiama un altro antico sbarramento di cui sono ancora visibili le vestigia. La valle veniva sbarrata con una “serra” di pietrame al fine di accumulare il legname ed energia nella corrente che si liberava alla rottura della serra e trasportava a valle i tronchi con forza. La valle ha sempre avuto grande importanza per i pascoli. Secondo alcune fonti, il nome deriva proprio dal fumo che si alzava dagli incendi appiccati dai pastori per creare nuovi pascoli.

Sentieri: Sentieri SAT | 0240; Sentieri Guidati |Rifugio Val di Fumo

Val di Tovel Tema: Acque spumeggianti e Lago Rosso

Geositi:  Lago di Tovel e Foresta sommersa (42), Calanchi di Tuenno (32).

Paesaggio Geologico: la morfologia della Val di Tovel è stata plasmata dal ghiaccio, dalle frane e dall’acqua. Il ghiaccio ha approfondito la valle tanto da generare la conca in cui oggi giace il lago. Nelle sue acque è sommersa una foresta di alberi sommersi in seguito a una frana che ha sbarrato il suo emissario, il Torrente Tresenga. Questo torrente incide la valle dandole la tipica forma a V per gran parte del suo corso.

Paesaggio Culturale: Il lago di Tovel è una destinazione densa di attrattive: i colori dell’acqua, la foresta sommersa e la memoria del Lago Rosso. Oggi i colori vanno da un intenso verde al blu. Ma in passato, i pascoli sulle pendici attorno al lago arricchivano le acque di nutrienti, che davano vita a un’alga i cui pigmenti rendevano rossa la superficie del lago.

I fitti boschi della valle sono stati una risorsa notevole per la costruzione di grandi infrastrutture in un recente passato. I ruderi di numerose e ingegnose segherie lungo il Torrente Tresenga ce lo raccontano.

Sentieri: Sentieri guidati | Sentiero del Lago, Val di Tovel; Sentiero delle Antiche Segherie.

 

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