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Con l’appuntamento del 6 settembre scorso a Cunevo, si è concluso positivamente il ciclo di forum pubblici organizzato dal Parco Naturale Adamello Brenta con i rappresentanti del tessuto socio-economico dei Comuni della Bassa Val di Non. Il calendario degli incontri ha preso avvio a Tuenno il 14 luglio, ha fatto tappa a Campodenno il 28 luglio ed è approdato a Cunevo proprio il 6 settembre. Tutte molto partecipate e fruttuose, le riunioni avevano l’obiettivo di sollecitare l’immaginazione e la visione futura dei partecipanti per far emergere possibili progetti da inserire nel Piano Socio-economico e nella Carta Europea del Turismo Sostenibile, documenti fondamentali di programmazione dei prossimi dieci anni di gestione del Parco. Seguendo un percorso di progettazione partecipata, in questi tre incontri si è dapprima raccolto, poi affinato e infine valutato molte idee e progetti, emersi proprio dall’assemblea. Dei venti progetti presi in considerazione a Cunevo, dieci di natura socio-economica e dieci di natura turistico-ricettiva, l’assemblea ha stilato una sorta di classifica delle priorità secondo le proprie soggettive sensibilità.
 
 
Nell’ambito del Piano Socio-economico il progetto a cui è stata riconosciuta più rilevanza è la “Banca della memoria” ovvero una raccolta di interviste e racconti degli anziani riguardo al legame tra il vissuto della gente locale e l’utilizzo del territorio e dell’ambiente naturale. Secondo posto assegnato al progetto “Vacanze in alta quota”, una proposta di soggiorni in strutture attrezzate in alta quota rivolta agli amanti della montagna ma anche a famiglie che vogliono riscoprire il piacere della vita sobria e dello stare insieme. L’idea è quella di coinvolgere gli “accompagnatori di territorio” per accompagnamenti e brevi escursioni pensando alla necessità fondamentale di generare nuova occupazione e opportunità per le generazioni più giovani. Sul terzo gradino del podio vi è un ex aequo tra il progetto “Agricoltura biologica” con cui si vorrebbe fare una ricognizione delle aziende che fanno agricoltura biologica per valorizzarne l’attività ed eventualmente estendere anche a questo settore il marchio “Qualità Parco”, e il progetto “Gli anziani raccontano”, un’idea di educazione ambientale che coinvolga gli anziani, mettendo la loro cultura e le loro conoscenze a diretto contatto coi bimbi nelle scuole o nelle case del Parco, offrendo dunque l’opportunità alle diverse generazioni di dialogare e costruire un clima cooperativo.
 
 
Per quel che riguarda invece la Carta Europea del Turismo Sostenibile i progetti che sono stati maggiormente apprezzati sono stati: in pole position il “Giro delle malghe” ovvero la realizzazione di un giro ad anello che colleghi le malghe Arza, Spora, Campa, Loverdina, Termoncello e Flavona, sullo stampo dell’esperienza positiva del Dolomiti di Brenta Trek, con l’obiettivo ultimo di scacciare il rischio di abbandono delle nostre malghe e recuperare la zootecnia di montagna. Seconda posizione per il “Giro dei castelli e chiese della Val di Non”, l’individuazione di itinerari specifici di collegamento per la valorizzazione della cultura e della storia locale, specificando un filo conduttore comune, terzo progetto di spicco è la “Valorizzazione del biotopo della Rocchetta”, attraverso la messa in rete di questo importante sito con il Parco per valorizzarne le valenze didattico – educative e le potenzialità di fruizione turistica del sentiero “Le acque ritrovate“. Si tratterebbe della realizzazione un nuovo punto di partenza in località Ischie di Dercolo dove collocare un “Punto Info” quale “porta di accesso” al Parco in Val di Non.
 
 
L’assemblea nonesa ha preso parte ai lavori di progettazione con passione e grande adesione, sarà dunque ora compito del Parco essere in prima linea nello sviluppare e implementare sul territorio i progetti congiuntamente individuati.
 
 
La Val di Non è stato il territorio “apripista” del processo partecipativo che verrà ripetuto anche in tutti gli altri ambiti locali, dopo il rinnovo delle cariche elettive del Parco, previste nel mese di ottobre. I forum territoriali rappresenteranno dunque l’occasione per un iniziale momento di ascolto e confronto dei nuovi amministratori del Parco con la popolazione.

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